Arthur Duff espone a Vicenza

Nell’ambito della mostra italo-cinese Flow si può ammirare un’installazione dell’artista cosmopolita. Ma le opere allestite sono tante.

La mostra organizzata a Vicenza nella suggestiva cornice offerta dal salone superiore della Basilica Palladiana è stata battezzata (ufficialmente, il 25 marzo scorso) Flow - Arte contemporanea Italiana e Cinese in dialogo.
 

È già un’interessante dichiarazione d’intenti: paragonare – magari con un colpo d’occhio, data la disposizione attigua – le opere di artisti provenienti da Italia e Cina… e vedere l’effetto che fa! Ognuno di loro (sono 24) è presente con le proprie produzioni (28 in tutto) e testimonia una particolare visione del mondo, desumibile già dall’uso di materiali disparati (ceramica, tela, carta), talvolta impensabili (lana, plexiglas, profilati d’alluminio, liquidi antigelo). I visitatori devono prima di tutto notare la fattura, la singolarità, gli abbinamenti che hanno dato vita a ciascun dipinto, scultura o video; successivamente possono azzardarne un’interpretazione, che non è l’obiettivo principale (benché siano disponibili dei filmati in cui gli autori esplicano la genesi delle loro creazioni).
 

L’affollata inaugurazione, che ha visto protagonisti anche i filosofi Marcello Ghilardi e Riccardo Caldura (le loro disquisizioni sul tema sono state filmate e rimangono a disposizione del pubblico fino alla fine della mostra, che chiuderà il 7 maggio), è la prova che questo “colloquio tra culture” funzione, accattiva.
 

Gli appassionati curatori di questo evento sull’arte contemporanea italiana e cinese sono Maria Yvonne Pugliese e Peng Feng; fra i maestri invitati alla manifestazione ricordiamo almeno Piero Gilardi, Bu Hua, Bertozzi&Casoni, Simone Crestani, Franco Ionda, Li Binyuan, Shang Yang, Cristina Treppo, Francesco Candeloro, Arthur Duff.
 

Soffermiamoci sul lavoro di quest’ultimo, autentico cosmopolita nato in Germania e vissuto negli USA e in Corea, prima di tornare in terra natia e trasferirsi in Giappone, per approdare infine all’Italia. Si tratta di un’installazione al laser, denominata Scatter/Cadaver e concepita per ricordare l’equipaggio di un bombardiere americano abbattuto dai tedeschi nel 1943 e precipitato per l’appunto vicino Vicenza, nei pressi del lago di Fimon. Sul soffitto a carena sono proiettati in verde i soprannomi degli aerei B-24, che attraversano la volta e, roteando, spariscono uno dopo l’altro nel medesimo punto. 
 

Il dispositivo che genera il fascio di luce è mimetizzato all’interno di un oggetto non a caso a forma di carlinga. Un’evocazione suggestiva, il cui principio è quello di scacciare le tenebre dell’oblio, fendere il buio dell’insipienza. Una scelta significativa, in quanto la stessa basilica fu bersaglio di una bomba che la sfigurò.

Il prezzo dell’ingresso intero è di 7 €. Apertura dal giovedì alla domenicaPer soddisfare ulteriori curiosità: www.mariayvonnepugliese.it o, via e-mail, valeriaiotti@somekindofstudio.it.



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Arthur Duff espone a Vicenza
Arthur Duff espone a Vicenza

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