Le principali coperture di una polizza dentale

In genere per assicurazione dentale si intende una polizza nata per andare a coprire in luogo dell’assicurato, le spese sostenute per la cura dei propri denti e delle gengive. In realtà all’interno di questa descrizione macroscopica è possibile evidenziare diversi “sottolivelli” di validità di una polizza dentistica. Ci sono ad esempio quelle più economiche che coprono solitamente i costi di operazioni “ ordinarie” come la pulizia dentale; altre invece possono prevedere la copertura di servizi più impegnativi come l’ortodonzia, la chirurgia dentale e l’implantologia. Ovviamente a fronte di queste maggiori coperture bisogna considerare anche un maggior costo della polizza; per questa ragione è sempre preferibile mettere le migliori polizze sanitarie a confronto per individuale la soluzione più economica

Il funzionamento di base di una polizza dentistica è grosso modo lo stesso di quello di una qualsiasi assicurazione sanitaria. Da una parte c’è l’assicurato che si può rivolgere a strutture pubbliche o private per fruire di un servizio di diagnosi o di cura dei propri disturbi. A fronte di questi servizi è molto probabile che l’assicurato sia tenuto a sostenere dei costi che egli esborserà in anticipo; a conclusione del trattamento, una volta che la struttura curante avrà emesso la fattura relativa ai servizi erogati, l’assicurato potrà richiedere alla sua compagnia il rimborso di quanto anticipato.

Il rimborso può essere di diversi tipi. Ci sono polizze dentistiche a rimborso totale, altre che rimborsano il totale delle spese sostenute al netto dell’importo dell’IVA. In altri casi ancora possono esserci sistemi di franchigia di massimale annuo di spesa.

Rimborso con franchigia

Vediamo il primo caso supponendo di avere una polizza dentistica con franchigia a 100 euro e supponiamo di esserci sottoposti a cure per un costo complessivo di 300 euro; in questo caso la cifra massima (da cui potrebbe essere ulteriormente detratta l’IVA) rimborsata dall’assicurazione sarà di 200 euro in tutto.

Rimborso con massimale

Nel caso dei massimali invece il discorso è più semplice. In pratica nel contratto assicurativo è previsto un massimo all’ammontare dei rimborsi che è possibile richiedere alla compagnia. Nel caso di polizze dentistiche acquistate tramite accordi sindacali questi massimali sono molto bassi, dell’ordine di qualche centinaia di euro annui. Nel caso invece di polizze dentistiche “full” il rimborso massimo medio si aggira sui 2 mila euro annui.

Potrebbe inoltre capitare che, tramite speciali accordi tra il centro di cura e l’assicurazione, l’assicurato non sia nemmeno tenuto ad anticipare le spese e che invece la compagnia preveda a saldarle direttamente alla struttura sanitaria all’interno della quale le cure sono state erogate.



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polizza dentale
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