Tra i vari sintomi dell’epicondilite, quello più comune ed alla base di tutti, è sicuramente il dolore. Tale dolore comprende il gomito e può propagarsi fino all’avambraccio, arrivando a comprendere il polso e la parte posteriore della mano. In molti soggetti, infatti, si verifica un forte dolore quando si tenta di muovere il polso, di afferrare oggetti e di stringerli, di fare particolari operazioni con la mano coinvolta e l’avambraccio può risultare molto debole ed altamente compromesso.
La persistenza del dolore è tale, che se i primi sintomi dell’epicondilite vengono trascurati dal soggetto interessato, possono prolungarsi per settimane e settimane, impedendo al soggetto di fare ciò che prima eseguiva in autonomia, come una dare una stretta di mano oppure afferrare un oggetto qualsiasi d’uso quotidiano. L’intervento del medico deve essere tempestivo, soprattutto in caso di febbre o deformità del gomito.
Spesso la sospensione dell’attività, la borsa di ghiaccio, l’uso di farmaci come gli antidolorifici, non permettono di migliorare la situazione e il medico può ritenere necessaria una radiografia , che serve anche ad escludere la presenza di una frattura più o meno grave dell’arto dolorante.
Molto spesso, in caso di calcificazioni o comunque di situazioni molto compromettenti, si ritiene opportuno procedere con l’intervento chirurgico, che avviene in anestesia generale, che può essere sia parziale che generale. Diversi sono i casi: o il tendine viene “ripulito” oppure il chirurgo può staccarlo e poi procedere a riattaccarlo.
Per prevenire i sintomi dell’epicondilite, è importante seguire utili accorgimenti quando si pratica un’attività oppure si pratica uno sport: ad esempio, migliorare la tecnica ed i movimenti , senza sovraccaricare gomito e polso oppure eseguire un corretto riscaldamento sia prima che dopo un’attività sportiva , perché ciò contribuisce a riscaldare i muscoli dll’arto senza sforzarli eccessivamente.
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