Piezoelettricitą: dal movimento una nuova fonte di energia rinnovabile

La tecnologia piezoelettrica potrebbe essere il futuro dell'energia. Eppure, anche se campi di applicazione inaspettati si spalancano oggi davanti ai nostri occhi, grazie ai passi da gigante fatti sia nello studio dei materiali sia nelle sperimentazioni, non è certo una cosa proprio nuova.

Uno dei campi di applicazione più antichi del piezoelettrico sono gli accendigas in cui bisogna spingere il bottone per scatenare una scintilla: una tecnologia ben conosciuta in tutte le case del mondo dalla fine degli anni 60 e che è diversa dalla classica pietra focaia sulla quale si sfrega una rotellina, come nel caso degli accendini più comuni.

Ecco quel piccolo gesto di spingere un bottoncino fa in modo che un determinato cristallo, detto appunto piezoelettrico (dal greco piezein, comprimere) per le sue qualità, si deformi e generi una differenza di potenziale, cioè una tensione elettrica.

La definizione della corrente elettrica prodotta da questi materiali è quindi quelle di corrente piezoelettrica, cioè prodotta da un materiale la cui deformazione causata da una pressione o spinta genera elettricità. Il piccolo accendigas nasconde dentro di se una tecnologia superiore a quella di una dinamo e che probabilmente potrebbe risolvere moltissimi problemi energetici e quindi ambientali, sociali, sanitari ed economici in tutto il mondo.

Fino ad oggi il nostro modo di produrre corrente si basava grosso modo su due sistemi: la trasformazione dell'energia cinetica in elettricità mediante turbine (come facciamo con il vento, l'acqua, il vapore...) o quella chimica, come le batterie dell'auto o le celle fotovoltaiche. Eppure c'è tutto un mondo di energia cinetica, cioè di movimenti, che non avevamo mai trasformato in elettricità e che stavamo semplicemente sciupando: quello della compressione.

Il piezoelettrico è il futuro dell'energia: non saranno più le turbine a dover girare per produrre elettricità, adesso potremmo sfruttare tutti gli altri movimenti che comprimono materiali e/o superfici.

Inutile dire che sono svariati i campi di applicazione dall'architettura residenziale, all'edilizia sostenibile alla progettazione metropolitana che potrebbero modificare radicalmente sia lo spazio in cui viviamo sia il modo di relazionarci con l'ambiente. Una strada che si aggiunge a quelle attuali per la produzione di energia da fonti rinnovabili e che sfrutta ad esempio la caduta della pioggia, l'oscillazione causata dal vento, i movimenti delle masse d'acqua.

In Giappone la metropolitana di Tokio già sfrutta i milioni di passi che ogni giorno calpestano il suolo delle stazioni per produrre preziosa energia elettrica da energia cinetica che altrimenti andrebbe sprecata. E in Italia? Il Bel Paese fatica ancora ad adottare forme di energia che sfruttino il movimento anche se non mancano le sperimentazioni come la startup Phildrive, recente vincitrice del Premio Innovazione 2012.

Se vogliamo risolvere i problemi del mondo dobbiamo imparare dalla natura: non sprecare niente e riutilizzare.

La piezoelettricità è la strada giusta per l'energia del futuro.



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