La crisi economica, la conseguente crisi degli affetti e, spesso, quella famigliare o di coppia. La società è sempre più impersonale e sempre meno attenta ai sentimenti e ai bisogni che un essere umano può avere a livello affettivo. Questi e tanti altri fattori stanno minando le relazioni interpersonali tra soggetti vicini tra loro… figurarsi tra sconosciuti!
La soluzione, indovinate un po’, arriva dagli States per mano (anzi, per mente) di due mental-coach esperti di relazioni umane, tali Reid Mihalko e Marcia Baczynski.
La loro fortuna e bravura è stata quella di inventarsi, nel lontano 2004, un modo tutto nuovo per avvicinare soggetti tra loro sconosciuti e farlo in un modo innovativo e che risponda, a quanto pare dai risultati che stanno ottenendo, alle esatte esigenze di coloro i quali hanno questi sintomi da carenze affettive: i “cuddle party”, letteralmente le “feste delle coccole”.
Questi appuntamenti sono veri e propri workshop strutturati e sicuri nei quali si possono abbattere la timidezza e le paure sociali, attraverso la comunicazione, l’intimità e la tenerezza. Il cuddle party consiste, fondamentalmente, nel raggruppare un certo numero di persone (al massimo 12 per sessione) sconosciute tra loro, vestite solo di pigiama e armate al massimo di cuscini, peluche e coperte di linus a cui sono affezionati fin da bambini e - previa una entry tax di 30 dollari - passano una serata avvinghiati ed abbracciati tra loro, a scambiarsi tenere coccole ed effusioni platoniche.
Niente avances a sfondo sessuale pena l’esclusione dai party; niente alcol e droghe assolutamente bandite. Solo abbracci e ricerca di affetti puri e sinceri, per far sì che ci si senta ben voluti e si riscoprano vecchie sensazioni ormai perdute nell’era dei rapporti telematici e della “carriera-prima-di-tutto”.
Spiegano i due ideatori, che hanno anche il loro sito ufficiale www.cuddleparty.com, che questo è il modo migliore per incontrare persone affascinanti in un ambiente rilassante.
@matteogaro
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