I dipendenti dell’amministrazione pubblica hanno la possibilità di richiedere un prestito personale grazie alla formula dei prestiti Inpdap che vengono elargiti agli iscritti al Fondo Credito per la Gestione Unitaria delle prestazioni Creditizie. L’Inpdap propone diverse formule di finanziamento come il piccolo prestito la cui somma richiesta può variare da un minimo di una o 8 mensilità del proprio stipendio per una durata fino ai 4 anni, o come i prestiti pluriennali con funzione diretta o garantita.
Laddove il primo non è altro che la cessione del quinto con una forbice di durata che oscilla tra i 5 e i 10 anni, mentre quello garantito è simile alla cessione del quinto ma è garantito da una serie di rischi tra cui la riduzione dello stipendio del cedente fino alla cessazione del servizio senza diritto a pensione. Tenendo bene a mente che i prestiti Inpdap fanno parte dei crediti di consumo e quindi non devono in alcun modo essere associati all’acquisto del pagamento di un servizio o di un bene, dunque non sono elargiti come prestiti finalizzati.
I prestiti Inpdap sono una forma di credito identica ad altre tipologie di prestito con l’unica eccezione che possono essere richiesti solo dai dipendenti pubblici. Un’altra differenza tra un prestito Inpdap e un prestito personale tradizionale è l'ente erogatore del capitale, e cioè l’Inpdap che fa capo all'INPS. Per quello che concerne la documentazione da presentare bisogna portare insieme alla richiesta scritta anche una serie di garanzie come l’ ultima busta paga, il cedolino della pensione nel caso si è un ex dipendente dell’amministrazione pubblica con la relativa dichiarazione dei contributi versati, oltre al certificato dell’iscrizione alla gestione delle prestazioni creditizie.
Tra le varie proposte presentate sul mercato degli istituiti creditizi occorre segnalare quella della IBL Banca con Rata Bassotta che elargisce un prestito da 30 mila euro con una rata mensile di 949,5 euro determinata da un Tan al 4,70% e da un Taeg al 9,50%.
Fonte: cambiovaluta.net
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